Una notte da lupi

Era una notte come mille altre dell’inverno dell’entroterra, piena di neve, di freddo e di quel vento gelido siberiano, che, lo dicono i meteorologi, ti entra anche nel sangue. Giada era in casa, in camera sua, e sentì i suoi genitori che bisbigliavano in salotto. La mamma diceva: ” Domani sarà la vigilia di Natale, come si fa a lasciare la zia Iole da sola, nella sua casetta nel bosco dei Sempreverdi? E’ vecchia, stanca e malata, come farà a venire qui al pranzo di Natale? Ma come farà da sola anche a casa? Avrà sufficiente cibo e le medicine? Tutto è fermo, tutto è bloccato e anche Aldino, il fattorino dell’emporio del paese, non fa le consuete consegne a domicilio!” “Povera zia!”, diceva il papà… E Giada, che già non aveva voglia di dormire, a quel punto, sentendo che la sua adorata prozia era sola e malata a casa, proprio non poteva prendere sonno… Andò giù in cucina, e prese dalla dispensa quanto più poteva:

Pane

pane cm 17x14

Toast

toast farcito

Roast beef

roast beef

Pomodori

pomodoro rosso

Patate

patata grande

Formaggio

formaggio intero

Torta di mele

09203-torta-di-mele-finta-in-plastica-per-vetrine e, piccola incosciente, partì nella notte fredda col suo sacco pieno per portare aiuto alla cara zia. Illuminata dalla sola mogia luna, col vento che le sbatteva sul viso la sua stessa sciarpina, Giada procedeva pensando solamente a fare in fretta. Dopo quasi due ore di cammino nella tormenta ghiacciata, Giada arrivò dalla zia, che già aveva la porta bloccata dalla neve accumulatasi. Giada, allarmata, riuscì ad entrare nel granaio, appoggiò il suo sacco di cibo, prese un badile ed iniziò a togliere la neve dalla porta di ingresso della zia, che ancora non l’aveva sentita arrivare. Giada non voleva che la zia si spaventasse, in piena notte, …quindi procedeva in silenzio nel suo faticoso lavoro, pensando a quanto fosse duro in realtà spalare la neve: povero papà, lo faceva sempre lui, e da solo! Pensava intanto fra sé e sé che il giorno dopo lo avrebbe aiutato! Dopo aver spalato la neve, pensò che sarebbe stato meglio davvero portare davanti a casa della zia un bel po’ di legna da ardere, nel caso la zia non ne avesse più avuta dentro casa, vicino al camino. E così fece. Era ancora notte e, con tanti piccoli viaggi avanti ed indietro, portò una grande catasta di legna davanti a casa della zia. Ad un certo punto sentì un rumore proveniente dall’interno della casa: era probabilmente la zia che si era svegliata! Giada iniziò a gridare il suo nome a voce alta, per farle capire che lei era lì fuori, ma senza spaventarla con urla disperate! La zia la sentì e aprì la finestra. “Giada! Che cosa fai qui in piena notte? Ma sei matta? Con questo tempaccio? E i tuoi? Vieni subito dentro, adorabile bambina!” Giada entrò e le appoggiò sul tavolo tutto il pesante sacco di cibo che aveva trasportato fino là e la zia si commosse. Giada aprì la porta e cominciò a portare dentro in fretta tutta la legna ammucchiata davanti a casa. La zia non riusciva a smettere di ringraziarla. Giada, felice, ma risoluta, continuava a lavorare senza sosta. Ad un certo punto si fermò, ma solo per dire: “Cara zia, mi dispiace moltissimo che tu non sarai con i miei genitori e me al pranzo di Natale, ma un Natale senza la gioia dei parenti vicini non è un vero Natale: quindi questo 25 Dicembre sarà un Natale non Natale, per me, senza di te. Il Natale vero sarà quando tu sarai da noi! Per ora, pensiamo solo a rimetterci in forze, a stare al calduccio, e a fare passare questo brutto tempaccio!” La zia disse: ” Hai ragione, Giada, e sarà bello ugualmente. Anzi, di più! Ora vola a casa, e corri più che puoi: il tempo sta lievemente migliorando e c’è già la prima luce dell’alba. Arriverai più velocemente a casa e speriamo che i tuoi genitori si accorgano di questa tua pazzia solo al ritorno! Portati questi biscottini fatti da me, così ne mangerai un po’ nel tragitto!” “Grazie, zia, ora scappo a casa: buono strano Natale, zia cara!” E si incamminò velocemente nel sentiero del bosco coi primi accenni di alba. A metà del tragitto iniziò a sentire, in lontananza, dei cupi ululati di lupo, …uh…uh…uh…, e Giada iniziò a correre. In un attimo 5 lupi erano intorno a lei, silenziosi….

Lupo

maschera lupo intera in lattice Giada lanciò verso di loro il sacchettino dei biscottini della zia, poi, si sentì mancare la terra sotto i piedi, vide tutto nero, e, probabilmente, cadde a terra svenuta. Al suo risveglio era nel suo letto a casa, era mattina presto e la mamma le stava urlando di scendere di corsa in cucina, perché probabilmente dei ladri avevano rubato in dispensa. Lei si alzò seduta sul letto stordita, con in mente una strana immagine. Era per terra, in mezzo ai lupi, nel bosco, e una fata delle nevi, bella, bianca e luminosa,

Fata delle nevi

Fata delle nevi con degli splendidi capelli lunghissimi blu,

Parrucca Vanity Blu

Parrucca Vanity blu

allontanò i lupi e la trasportò magicamente a casa, nel suo letto, lasciandole sul comodino un biscotto datole dalla zia Iole quella notte… La fata la accarezzò e le disse: ” Tu, Giada, sei davvero una bambina meravigliosa. Una luce buona e verde di speranza,in questo mondo così diverso da te…” Giada si stropicciò gli occhi, si girò, e vide il biscotto sul comodino… Quindi, non era stato un sogno, …ma davvero una meravigliosa realtà… Adesso doveva scendere dalla mamma in cucina e darle tante tante spiegazioni… Ma era sana, salva, e tanto felice! Buon Natale!

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