Emanuele Filiberto è l’ultimo rampollo maschio dei Savoia, la casata nobiliare che ha regnato in Italia fino al 1946, quando l’Italia divenne una Repubblica. Un bel ragazzo biondo, ora uomo di 42 anni, che è cresciuto in esilio in Svizzera e che da tempo, dal 2002, è potuto entrare nel suolo italiano. Si dice italiano, ma il suo accento derivato dal parlare sempre in francese ce lo rende sempre un po’ “straniero”. Ha studiato con istitutori italiani (ed io, personalmente, ho avuto l’onore e il piacere di conoscere ed imparare in parte a scrivere e ad insegnare proprio da chi ha insegnato anche a lui in giovane età. N.d.R.), ma quel tocco francese lo fa molto nobile e “damerino”! Dal suo rientro in Italia è presente sulla scena pubblica con ruoli diversi, tra il serio e il faceto: da attivo cavaliere di associazioni caritatevoli a ballerino, presentatore, cantante presente in varie trasmissioni televisive. A questo si aggiunge un matrimonio con la estremamente di classe attrice francese Clotilde Courau, dalla quale ha avuto due figlie. Ora il gossip imperante dà questo matrimonio un po’ in crisi, ma credo che siano un bel po’ fatti loro. A noi interessa sapere un po’ di storia della casata dei Savoia, anche per saper dire qualcosa quando ci chiederanno notizie sui nostri meravigliosi costumi storici che hanno i loro nomi!
Per una festa storica, ecco questi splendidi abiti, che possono essere scelti anche da coppie che vogliano apparire al meglio anche quando camminano uno a fianco all’altra!
COSTUME CLOTILDE
COSTUME FILIBERTO
Il nostro Emanuele Filiberto contemporaneo, prende il suo nome dal più noto Emanuele Filiberto a cui è dedicato anche il monumento equestre in piazza san Carlo a Torino. Lui fu probabilmente il Savoia che più è entrato e resterà nei libri di storia. Vissuto a metà del 500, è considerato il restauratore della casata. Oltre ad avere sempre combattuto con onore, dopo la pace di Cateau Cambresis del 1559, riesce ad unificare tutti i piccoli feudi del suo territorio e a centralizzare il potere sotto di lui, e sposta anche la capitale da Chambery a Torino. Abolisce la servitù della gleba, favorisce la produzione e il commercio di beni, e inoltre abolisce l’uso del latino nella burocrazia e fa usare le lingue parlate dal popolo (francese e volgare italiano, in questo caso) anche negli atti pubblici. Diciamo che è proprio lui, idealmente, che pone le basi per far diventare i Savoia un piccolo pezzo del potere in Europa nei secoli a venire.
Quindi, quando entrerete nel salone della festa, potrete con una punta d’orgoglio dire che siete Emanuele Filiberto e Clotilde, ma non gli attori o personaggi televisivi, ma quelli storici… Sarete finalmente anche voi re, principi, duchi, marchesi o conti per una notte. Noblesse oblige…