Torna il pescatore all’alba, felice del suo raccolto! Le reti sono piene e lui è pronto a togliere il pesce e a rimagliare le parti di rete che si saranno eventualmente lesionate. Ecco, questa è parte della sua vita: la rete. Perché? La nostra no? Siamo tutti un po’ pescatori, o forse no, siamo forse per la maggioranza pesci, che vanno nella rete, e forse alcuni vi restano anche impigliati! E’ chiaro, fuor di metafora, che oggi la rete la fa da padrona, e che siamo tutti in un vorticoso intreccio di rapporti e relazioni. Ma questo, ad esempio, i ragni lo sanno da sempre, …è nella loro natura.
Ragno in peluche diametro cm 65
Ragno in velluto diametro cm 30
Sono predatori di grande successo, anche grazie alle differenti strutture morfologiche delle loro ragnatele.
Ragnatela bianca gr. 150 e 6 ragni
Ragnatela bianca 500 gr
Ragnatela bianca 60 grammi con 4 ragni
Più grandi, più fitte, più a cono, ..spesso non lasciano scampo ai malcapitati insetti! Fili più grossi o fili più sottili, …e la ragnatela può essere lasciata lì, ferma, a catturare le prede in maniera passiva, oppure può essere mossa dal ragno stesso con le zampette, a seconda delle razze di ragno e della caccia… Interessante, no?
Ragnatela bianca estensibile grammi 20
Ragnatela nera estensibile grammi 20
La ragnatela, simbolo ideale della forza nella leggerezza, come esempio del sostenersi a vicenda dei fili, nella loro capacità di interrelazione. Emblematico, quasi geometrico.
Ragnatela nera in ciniglia con ragno
Tanto che il nostro Italo Calvino ne basa l’idea di una città, Ottavia, che, ne “Le città invisibili” è il simbolo della città che ben si regge sul vuoto, grazie a fili di ragnatela, fatti da corde, catene, ponticelli. Questa rete è in fondo la metafora della labilità delle fondamenta delle nostre vite, delle nostre certezze, ed è quindi un invito ad avere sempre coscienza dei nostri limiti.