Il freddo inverno è già nel pieno del suo gelido splendore e non si vede l’ora di arrivare a casa ed accendere un bel fuoco nel camino e scaldarsi per lunghe serate… Ma, ahimè, ora i camini nelle case sono pochini e ci si scalda come si può. Una volta, invece, (ma anche oggi in molte zone del mondo), ci si chiudeva in casa, specie nel mese di Gennaio, per onorare il giusto riposo della natura, che nel freddo gelido produce poco, quasi si ferma, in dolce attesa della prolifica primavera. In questo mese, quindi, ci si radunava tutti intorno al fuoco, al focolare domestico, per sentire il calore delle fiamme e delle calde e avvolgenti narrazioni dei contadini, che si trasformavano in eccezionali oratori nelle case e nelle stalle, dove anche gli animali godevano della compagnia e del periodo. E poi si ballava, si cantava, si beveva il vino da poco imbottigliato e si mangiava tanto e bene, soprattutto dolci e maiale, che, come si sa, “non è mai quello dell’anno prima“…, e che, col suo grasso, dà sapore e calore.
Costume mascotte maiale
Prosciutto di Parma
Eh, sì, perchè era quello il momento adatto per consumare tutti quei cibi che dopo, in Quaresima, sarebbero stati vietati. In quel periodo, infatti, è Carnevale, periodo “grasso”, per l’appunto! Ed è proprio in questo periodo che cade la Festa per eccellenza del fuoco e degli animali domestici: il 17 Gennaio. Il 17 Gennaio si festeggia sant’Antonio abate, patrono dei Vigili del fuoco e dei fornai, per la leggenda popolare che dice che il Santo si sia recato all’Inferno, tra le fiamme, insieme col suo maialino, a contendere al Diavolo le anime dei peccatori. Si dice anche che il Santo guarisse dall’herpes zoster, il noto “fuoco di sant’Antonio”. Per estensione, dal maiale, sant’Antonio è anche il protettore di tutti gli animali domestici.
Maschera maiale in lattice
Naso maiale in lattice
Maschera da maiale felice in lattice
Ma come mai il maiale viene abbinato al Santo? Si dice che, appunto, fosse entrato all’Inferno con un maiale, che creando confusione tra i demoni, gli consentì di uscire da lì col fuoco, che appiccò al suo bastone a forma di T e lo donò all’umanità. Un’altra leggenda dice che il maiale fosse il Diavolo sconfitto da Sant’Antonio resistendo alle tentazioni mondane con il suo ascetismo ed eremitaggio terreno. Una ulteriore leggenda dice invece che il Santo avesse guarito un maialino e che da quel giorno questo lo avesse seguito e adorato come un cane col suo padrone. Ad ogni modo, oggi, anche grazie al fatto che siamo diventati tutti molto più “attenti” alle tematiche animaliste, Sant’Antonio è uno dei santi più amati e ricordati.