Nella notte in cui la barriera fra il mondo dei vivi e quello dei morti diventa inconsistente, un mostro sudicio di sangue si aggira per le strade della città, indisturbato.
Il volto non ha più nulla di umano; solo pochi brandelli di pelle lacerata gli coprono la nuca e parte del capo.
Gli occhi sono vitrei, cerchiati di rosso. Il resto del volto è una poltiglia maleodorante di sangue, grumi e residui organici. Né il naso né i denti conservano nulla di umano. La lingua è lunga, grossa e perennemente esposta, come se quello fosse l’unico organo di senso ancora funzionante. La creatura del male non cammina per strada come un passante qualunque. Barcolla. Geme. Avanza trascinando la gamba destra sanguinante, arranca e cede: le viscere esplodono nel suo ventre in un tripudio di sangue. L’abito che indossa conserva solo il vago ricordo del colore azzurro: ogni centimetro di stoffa è ricoperto di sfumature più o meno intense di rosso.
Il machete insanguinato cade a terra emettendo un tonfo sinistro. Le mani sono sfinite, come se avessero appena terminato un duro lavoro.
Il mostruoso essere si contorce su se stesso con urla lancinanti. Chi ha dilaniato il suo corpo? da quale essere è stato scannato? E quali atroci sofferenze ha causato a sua volta?
È Halloween. È la notte in cui tutto può accadere: decidi tu che cosa farà il mostro.