Siamo quasi a Carnevale, ed anche a Fano, nelle Marche, in provincia di Pesaro e Urbino, stanno tutti lavorando alacremente per ultimare i grandi carri allegorici che sfileranno per le strade della cittadina. Fano, infatti, è nota da sempre per il suo Carnevale, che lotta con Venezia per essere il più antico d’Italia. E di fatto lo è, se si pensa che si possono trovare le sue origini anche nei Saturnali latini… Un Carnevale che affonda la sua latinità anche nella sua collocazione geografica: Fano, infatti, è l’arrivo naturale della Via Flaminia, una delle strade principali dell’antica Roma, che, tagliando l’Appennino, giunge da Roma a Fano, sulla costa dell’Adriatico, per poi risalire verso Rimini e ricongiungersi con la Via Emilia, che risale poi a nord. Un asse stradale importantissimo, che da sempre è motivo di incontro per scambi di merci e conoscenze. Ed è in questo contesto che si situa Fano, con la sua apertura al mondo e la sua fantasia creativa.
Simbolo del Carnevale fanese è il Vulon, il pupo, ovvero un simbolo catartico su cui si scaricano tutte le colpe del popolo e che, alla fine del Carnevale, viene bruciato con un rogo liberatorio in piazza.
Altra caratteristica particolare del Carnevale fanese è la Musica Arabita, ovvero una musica fatta da un’orchestra unica nel suo genere: gli artisti suonano in maniera assolutamente virtuosa pentole, caffettiere, stoviglie di latta, ecc… per la gioia ed il divertimento del pubblico, che quasi sempre supera le centomila presenze! Tutto questo rende i fanesi giustamente orgogliosi di quello che è da secoli e continua ad essere uno dei più importanti eventi dell’inverno italiano.